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Diga di Molare
Diga di Molare
La Diga di Molare sorge in un piccolo angolo di Piemonte perduto nei meandri del Torrente Orba e del tempo.
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Turismo
Descrizione
La Diga di Molare si trova in una zona disabitata, impervia ed in alcuni tratti pericolosa, i cellulari difficilmente trovano campo.
Per tutti coloro che volessero recarvisi si raccomanda la massima prudenza e buon senso.
Storia:
La storia della Diga di Molare ha inizio alla fine del 1800 e si ambienta nella valle del Torrente Orba posizionata nel Basso Piemonte, al confine con la Liguria. Il Torrente Orba ha origine a poca distanza dalla città di Genova sulle vette delle Alpi Liguri (M. Beigua e M. Rama) che costituiscono lo
spartiacque tra il Mar Ligure e l’Adriatico. Dopo un tortuoso percorso verso Nord, il corso d’acqua si immette, poco a Nord di Alessandria, nel Fiume Bormida.
Sul finire del XIX° secolo l’Ing. Luigi Zunini, nativo della zona e autentico pioniere dello sfruttamento delle acque ai fine elettrici (professore prima, rettore poi del Politecnico di Milano), propose una serie di progetti di fattibilità che prevedevano un utilizzo dell’acqua a scopi esclusivamente idropotabili ed industriali a favore del capoluogo ligure che in quel periodo andava rapidamente sviluppandosi.
Questi progetti riguardavano il settore sommitale del bacino del torrente (le “sorgenti dell’Orba”) e determinarono forti opposizioni da parte delle popolazioni dei paesi posizionati a valle, in particolare quelle di Molare, Ovada, Silvano d’Orba, Capriata d’Orba che già pochi anni prima
videro le acque dei loro più importanti fiumi “distratte” dagli “speculatori genovesi”.
Tale presa di posizione portò anche all’istituzione di un “Comitato di opposizione e vigilanza” le cui adunanze popolari e relative decisioni furono documentate dalla stampa locale dell’epoca. Di fronte a tale opposizione l'Ing. Zunini produsse nel 1898 un nuovo maestoso progetto finalizzato
all’esclusiva produzione di elettricità “…in servizio della trazione elettrica sulla linea Genova-Ovada-Alessandria”. La realizzazione di una diga presso la “Stretta di Bric Zerbino” avrebbe consentito la formazione di un grande lago in Loc. Ortiglieto le cui acque avrebbero alimentato la centrale idroelettrica
posta alcuni chilometri più a valle in Loc. Cerreto nel territorio comunale di Molare.
Questa nuova proposta progettuale non fece che incrementare le polemiche e le opposizioni dei valligiani direttamente interessati dalle conseguenze che l’opera avrebbe determinato sul regime idrico del torrente, al pari di quanto accaduto anni prima per le acque le Torrente Piota, sbarrate dal “serbatoio del Gorzente”.
Sebbene il fronte di opposizione alla realizzazione dell’opera sembrasse inattaccabile nel 1906 la giunta comunale di Molare decadde per problemi politici interni e da Roma arrivò il Commissario Straordinario Avv.Giannelli che si premurò immediatamente ed in tutta segretezza di stipulare con il Ing. Zunini una serie di convenzioni che spalancarono le porte alla realizzazione del grande invaso. Alcuni anni dopo, il 12 Aprile 1912 venne rilasciata dalla prefettura la prima concessione quadriennale per lo sfruttamento idroelettrico (2411 cavalli nominali) alla Società per le Forze idrauliche della Liguria dell’Ing. Zunini.
fonte:
La Storia della Diga di Molare. Il Vajont dimenticato - di Vittorio Bonaria (Vai al sito "Molare.net")
Il disastro di Molare:
Con disastro di Molare (ricordato anche come catastrofe dell'Ortiglieto o della sella Zerbino), s'intendono i drammatici avvenimenti legati all'esondazione del lago di Ortiglieto, avvenuta il 13 agosto 1935 in provincia di Alessandria.
L'estate del 1935 era stata particolarmente siccitosa; l'OEG programmò dunque un taglio della produzione elettrica e il blocco degli scarichi della diga.
All'alba di martedì 13 agosto straordinarie precipitazioni iniziarono ad abbattersi improvvisamente sulle valli di Orba e Stura: in meno di otto ore, e con un periodo di relativa calma tra le 11 e mezzogiorno, caddero sulla zona oltre 40 centimetri di pioggia, e il livello dell'Ortiglieto salì in maniera preoccupante.
Gli addetti ai lavori attivarono tardivamente l'unico scaricatore dei due principali utilizzabile, che si bloccò dopo poco tempo poiché intasato dalla melma; ebbero ancora il tempo di avvertire telefonicamente del pericolo le centrali elettriche delle vicinanze e le autorità locali.
Verso le 13:15 il bacino non fu più in grado di contenere l'acqua.
Nonostante l'esondazione la diga maggiore, che preoccupava di più i tecnici e gli operai di Ortiglieto, evitò il crollo: resse per la robustezza del terreno sottostante, pur inumidito dall'acqua.
Lo stesso non successe con lo sbarramento secondario, quello della sella Zerbino, che cadde riversando nell'Orba già in piena un fronte d'acqua fangosa largo due chilometri e alto venti metri, della portata di oltre 30 milioni di metri cubi.
fonte:
Wikipedia (continua a leggere)
Modalità di Accesso
Luogo all'aperto sempre accessibile.
Collegamenti
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Galleria di immagini
Diga di Molare - 1
Diga di Molare - 2
Diga di Molare - 3
Diga di Molare - 4
Diga di Molare - Panoramica
Foto storica - 1
Foto storica - 2
Disastro di Molare
Dove
Loc. Bric Zerbino - 15074
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Pagina aggiornata il 05/06/2024 11:14:00
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